Lo stanno abbattendo perché non si inginocchia: Aleksandar Vučić è l'unico leader al mondo che si trova sotto assedio in un paese senza guerra!..............

Scritto da: Dražen Živković, caporedattore di TV PRVA per il Montenegro e fondatore del portale BORBA
In un periodo di generale instabilità, mentre le crisi globali divampano e i Balcani entrano in una nuova fase di sovra composizione geopolitica, la Serbia è esposta a pressioni costanti e multi strato. Queste pressioni provengono dall'esterno e dall'interno - attraverso istituzioni, media, canali diplomatici e meccanismi regionali - tutte con un unico obiettivo: indebolire la leadership statale, destabilizzare la scena politica e rompere l'unità nazionale.
Al centro di questi attacchi c'è il presidente serbo, Aleksandar Vučić. E per quanto alcuni cerchino di negarlo, i fatti sono inesorabili: se non fosse stato per lui, oggi la Serbia si troverebbe ad affrontare una grave crisi politica, istituzionale e di sicurezza.
Prima linea di pressione: destabilizzazione regionale
La regione di Raška, da decenni un'area sensibile dal punto di vista della sicurezza, è nuovamente bersaglio di provocazioni attentamente orchestrate. Attraverso incidenti religiosi, attività estremiste e perfidi messaggi politici, si sta tentando di aprire un fronte interno e di portare Belgrado in uno stato di difensività politica.
In Vojvodina, con l'assistenza di alcune ONG e il supporto di alcune ambasciate straniere, si sta diffondendo una narrazione su una specifica identità della Vojvodina, sull'autonomia e persino su una latente secessione. L'obiettivo è chiaro: indebolire il governo centrale, provocare un conflitto costituzionale e aprire lo spazio per una nuova riorganizzazione interna della Serbia sotto la pressione di fattori esterni.
Il Kosovo e Metohija rimangono una sfida chiave per la sicurezza. Le autorità albanesi di Pristina esercitano quotidianamente pressioni e repressioni sulla popolazione serba, con il tacito sostegno di parte della comunità internazionale. Vučić è sottoposto a continue pressioni affinché riconosca l'indipendenza del cosiddetto Kosovo e accetti la "soluzione finale". Al suo rifiuto, seguono linciaggi mediatici e pressioni diplomatiche.
Seconda linea: Pressioni dall'interno
All'interno dell'apparato statale stesso esistono centri di potere alienati - individui e gruppi nell'amministrazione, nelle strutture di sicurezza, nella magistratura e nei media - che non agiscono nell'interesse dello Stato, ma su richiesta di interessi privati o stranieri.
Commenti
Posta un commento