Il presidente Xi Jinping sarebbe sotto pressione all'interno del Partito Comunista Cinese per la situazione in cui versa la Cina. Secondo fonti citate dal quotidiano giapponese Nikkei, Xi sarebbe stato preso di mira dagli anziani del partito durante gli incontri a porte chiuse di Beidaihe, la località marittima cinese a poche ore da Pechino, dove ogni anno si tiene, ad agosto, il summit informale degli alti dirigenti politici cinesi......



Il presidente Xi Jinping sarebbe sotto pressione all'interno del Partito Comunista Cinese per la situazione in cui versa la Cina. Secondo fonti citate dal quotidiano giapponese Nikkei, Xi sarebbe stato preso di mira dagli anziani del partito durante gli incontri a porte chiuse di Beidaihe, la località marittima cinese a poche ore da Pechino, dove ogni anno si tiene, ad agosto, il summit informale degli alti dirigenti politici cinesi.

Le critiche dell’ex vicepresidente

Le critiche sarebbero arrivate soprattutto dall'ex vice presidente, Zeng Qinghong, uno dei più stretti collaboratori dell'ex presidente cinese, Jiang Zemin, alla guida della Cina negli anni 90 fino ai primi anni 2000, e morto a novembre dello scorso anno, all'età di 96 anni. Zeng avrebbe incolpato l'attuale leadership di non avere fatto abbastanza per placare le turbolenze a livello politico, economico e sociale, con il rischio di un danno al ruolo di guida dello stesso Pcc sul Paese.

Xi Jinping avrebbe espresso la propria rabbia ai suoi più stretti collaboratori puntando il dito contro le questioni in sospeso ereditate dai suoi predecessori (Deng Xiaoping, Jiang Zemin e Hu Jintao) e alle quali ha cercato di mettere mano da quando è salito al vertice del partito e dello Stato. In particolare, sotto osservazione, ci sono i problemi economici della Cina, mai così in difficoltà dalla fine dell'era maoista, segnata dal riacutizzarsi della crisi immobiliare, con un tasso di disoccupazione giovanile alle stelle (al punto da costringere Pechino a sospendere la pubblicazione del dato mensile) e dati deludenti sul piano degli scambi commerciali e dell'attrazione di investimenti esteri.

Gli scricchiolii non vengono solo dall'economia: la sparizione e la sostituzione, rimasta senza una spiegazione ufficiale, del ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, con il ritorno del suo predecessore, Wang Yi, alla guida del ministero, e il rimpiazzo, pochi giorni dopo, dei vertici dell'unità missilistica dell'Esercito Popolare di Liberazione per sospetta corruzione hanno contribuito ad appesantire un clima su cui grava, ormai da tempo, il deterioramento delle relazioni internazionali, a cominciare da quelle con gli Stati Uniti.

Le assenze di Xi ai summit internazionali

La decisione del presidente cinese di saltare gli impegni di questi giorni, inviando in rappresentanza della Cina il primo ministro Li Qiang, ai vertici dell'Asean e del G20, sarebbe una mossa per evitare imbarazzi. E in questa chiave andrebbe letta anche l'assenza di Xi, il mese scorso, a un incontro dei Brics, in Sudafrica, al quale aveva mandato, invece, il ministro del Commercio, Wang Wentao, che aveva letto un suo discorso.

La ricomparsa dell’ex premier Li Keqiang

Le critiche a Xi coincidono, poi, con la prima apparizione in pubblico dell'ex premier, Li Keqiang, dal ritiro dalla vita politica. L'ex primo ministro è apparso in un video alle grotte di Mogao, a Dunhuang, nel nord-ovest della Cina, mentre saluta i turisti che ricambiano il saluto e lo chiamano «primo ministro». Il video è scomparso dai social media cinesi, ma immagini di un Li Keqiang sorridente che saluta la folla si possono ancora rintracciare altrove.

Li, esponente di spicco della fazione dei tuanpai, legati all'ex presidente, Hu Jintao, avrebbe avuto divergenze con Xi, nel 2020, proprio sul piano economico: l'allora premier si era detto favorevole al ritorno dei venditori ambulanti per le strade della Cina, progressivamente scomparsi nel corso degli anni per la direzione impressa da Xi all'economia, che puntava sullo sradicamento della povertà e sul progresso tecnologico. Due visioni fondamentalmente opposte, quelle di Li e Xi, che avrebbero alimentato una conflittualità interna tra i due leader conclusasi tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023 con il ricambio della classe dirigente del partito e dello Stato, e il ritiro di Li Keqiang dalla politica attiva.

Da ricordare, infine, che Hu Jintao, 80 anni, è stato visto raramente da quando è stato scortato senza tante cerimonie fuori dalla Grande Sala del Popolo al congresso nazionale del partito lo scorso ottobre. Ma ora il suo pupillo Li è riapparso in pubblico.


di Marcello Bussi per "milanofinanza.it"

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