I rialzi dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea si fanno sempre più sentire sul settore immobiliare. Guardando gli ultimi indicatori, l’attività del settore edilizio della zona euro è crollata ad agosto al ritmo più brusco mai registrato quest’anno. L’indice Hcob Pmi relativo al settore costruzione della zona euro è sceso a quota 43,4 dal 43,5 di luglio (tutti i dati sotto 50 indicano contrazione economica), segnando il sedicesimo peggioramento consecutivo dell’attività del comparto. ....

 



I rialzi dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea si fanno sempre più sentire sul settore immobiliare. Guardando gli ultimi indicatori, l’attività del settore edilizio della zona euro è crollata ad agosto al ritmo più brusco mai registrato quest’anno. L’indice Hcob Pmi relativo al settore costruzione della zona euro è sceso a quota 43,4 dal 43,5 di luglio (tutti i dati sotto 50 indicano contrazione economica), segnando il sedicesimo peggioramento consecutivo dell’attività del comparto. 

La Germania il motore del crollo

A frenare l’attività edilizia è stato l’aumento dei tassi di indebitamento che ha soppresso la domanda di nuovi mutui e ridotto i prezzi delle case, mentre i costi di costruzione hanno continuato ad aumentare. A livello territoriale a guidare la flessione è stata la riduzione delle costruzioni in Germania, mentre la Francia ha registrato un forte calo, il più rapido da inizio anno. La contrazione in Italia è stata nel complesso moderata, ma è stata la più forte registrata negli ultimi cinque mesi.

«Questo non è un buon momento per lavorare nell’edilizia nell’Eurozona», commenta il capo economista dell’Hamburg Commercial Bank, «soprattutto le aziende focalizzate sul settore immobiliare si trovano in una situazione difficile. L’attività è andata di male in peggio con il corrispondente indice Pmi della produzione, esclusi i mesi colpiti dalla pandemia all’inizio del 2020, al livello più basso dalla grande crisi finanziaria del 2008/2009».

«Dato il crollo dell’attività edilizia, ci si aspetterebbe che i prezzi dei fattori di produzione scendano. I prezzi, invece, continuano a salire, registrando una leggera accelerazione nel mese di agosto. Ciò rende ancora più difficile la situazione delle imprese edili, che già soffrono a causa dei rialzi dei tassi».

Aziende negative per il prossimo anno

Le aziende hanno continuato a ridurre l’attività a causa del calo prolungato dei nuovi ordini. Inoltre, proseguendo la tendenza osservata da marzo 2022, i costruttori dell’Eurozona si sono mostrati pessimisti riguardo alle prospettive per l’anno prossimo sull’attività di agosto. Le previsioni variano a livello nazionale poiché le aziende tedesche hanno segnalato il livello più forte di sentiment negativo da novembre 2022. Oltre a tagliare il numero delle buste paga in agosto, i costruttori dell’Eurozona hanno ridotto il ricorso ai subappaltatori. 


di Rossela Savojardo per "milanofinanza.it"

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